Mindfulness

Mindfulness: la via della consapevolezza (parte 3)

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La Mindfulness può essere sviluppata attraverso la pratica formale e la pratica informale: la pratica formale prevede il praticare in maniera sistematica le meditazioni sedute, camminate nell’arco della giornata; la pratica informale si riferisce a coltivare la capacità mindful con apertura, accettazione e discernimento verso qualsiasi cosa stiamo facendo durante le nostre attività quotidiane, può essere cucinare, leggere, guidare l’auto, mangiare, eccetera.

Gli adulti hanno trovato benefici sia a livello fisico sia psicologico, esistono studi neuroscientifici effettuati in America da prestigiosi scienziati di Harvard e di altre Università americane che forniscono prove soddisfacenti sull’efficacia di questa pratica, se seguita con costanza e quotidianamente, nel miglioramento delle funzioni attentive e del benessere emotivo.
Questo avviene anche per quanto riguarda la sfera dei più giovani. Infatti, lentamente il bambino come il ragazzo deve sviluppare e imparare ad utilizzare l’attenzione sulle proprie azioni, in questo modo cambia la visione del mondo e della conoscenza di sé stesso. Dare più importanza alle piccole azioni che vengono fatte ogni giorno: fare colazione, lavarsi i denti, camminare, giocare, studiare, apprendere, relazionarsi con gli altri, essere presente in ciò che viene fatto, aumenta la consapevolezza di se stessi.

Come nella meditazione degli adulti, anche nei bambini la mindfulness ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di quello che accade intorno a loro e nella loro mente. Per esempio il solo fatto di osservare il respiro a livello di pancia ha un effetto calmante ed è molto utilizzato nella pratica di mindfulness per i bambini. Per diventare consapevoli è necessario che la mente sia concentrata su un dato compito. Imparare a meditare significa dunque imparare a concentrarsi. Anche con i bambini uno dei modi più semplici per iniziare la meditazione è quello di concentrarsi sul respiro, sulla sensazione di freschezza che l’aria entrando provoca nelle narici e sulla sensazione di calore nella espirazione. L’esercizio di consapevolezza del corpo può essere eseguito invitando i bambini a sdraiarsi sul pavimento, in cerchio con i piedi rivolti verso il centro, in modo da formare una ruota.

Si suggerisce ai bambini di diventare consapevoli del proprio corpo, di sentire il pavimento sotto di sé, di rilassare i piedi e poi le gambe; poi di estendere la consapevolezza e il rilassamento a tutto il corpo salendo fino alla schiena, alle braccia, alle spalle, al collo e infine al volto. Molto importante è aiutare i bambini a diventare consapevoli delle proprie emozioni: la paura, la rabbia, la tristezza. Infine, un obiettivo fondamentale della mindfulness è quello di far aumentare nei bambini la consapevolezza di essere coscienti, di essere gli autori della propria esperienza nel mondo. Molto efficaci sono i programmi che introducono la mindfulness contemporaneamente, ma in forma separata, nei bambini e nei loro genitori. Le pratiche della consapevolezza si stanno rivelando uno strumento prezioso per il mondo infantile e adolescenziale, divenendo per costoro una sorta di vera e propria educazione ad essere. Nell’ambito educativo, pur essendo la ricerca sull’efficacia della Mindfulness ancora agli albori, sono emersi interessanti risultati tramite rilevamenti empirici ed esperimenti sul campo, per via dei sostanziali cambiamenti rilevati sia nella facoltà attentiva, che cognitiva e relazionale. Tramite la pratica della consapevolezza si sviluppa negli studenti la capacità di prestare e mantenere l’attenzione su specifici argomenti, con sostanziali ricadute positive anche nella gestione delle emozioni, nell’apprendimento scolastico e nello sviluppo della facoltà empatica nei comportamenti sociali.

 

 

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